Critica


La pittura di Silvia Boffa Ballaran ci guida nel mondo del sogno e delle favole, in cui non c’è posto per ciò che è brutto, ma solo per il mistero, l’allegria ed, eventualmente, una nota di malinconia. Si tratta infatti di una pittura poetica, la cui liricità è resa dalle atmosfere delicate che si possono respirare nei suoi dipinti, realizzati –per così dire- in “punta di pennello”.
Il tono fiabesco delle opere viene magistralmente ottenuto dall’artista soprattutto mediante il sapiente uso della linea e delle cromie: le sottili linee di contorno, infatti, diventano eleganti segni grafici dalla funzione eminentemente decorativa; a loro volta i colori, giustapposti in tenui accostamenti, si “rincorrono” e si richiamano di continuo.
Consideriamo, ad esempio, “La città degli aquiloni” in cui un paesaggio mediorientale prende corpo sotto un cielo fucsia su un tappeto verde-rosa; dalle case rosate a forma di parallelepipedo si innalza una allegra danza di aquiloni. Non ci sono ombre, né persone o animali. Eppure intuiamo la presenza della vita grazie ai mobili aquiloni in cielo, i cui fili ondulati sono manovrati da qualcuno.
Eleganti profili, che si stagliano su uno sfondo viola, sono i protagonisti di “Oriente”, opera che mostra bene il valore decorativo della linea di contorno, nelle svettanti pagode e negli alberelli verdi. Ma la nostra attenzione è attratta anche dal sole giallo-oro che controbilancia il colore della grande costruzione di sinistra. Tutto questo oro non ci abbaglia, bensì ci affascina e ci invita a osservare ancora e poi ancora, a perderci nella raffinatezza misteriosa di un mondo esotico e lontano.
Torniamo in Occidente con “Inverno barocco”, che riproduce un paesaggio innevato. La bellezza della costruzione sulla destra è data dalla sinuosa linea di contorno -una linea appunto barocca formata dall’alternanza di concavo e convesso-, dall’ovale della finestra e dai decori della sovrapporta. Le figure hanno la delicatezza delle immagini dei sogni e sono abbellite dalla presenza di inserti di tessuto colorato e preziosi festoncini di fiori dorati.
Il linguaggio artistico con cui Silvia Boffa Ballaran si esprime è dunque finalizzato a creare un effetto di sicura poesia: il calligrafismo delle linee, la libera interpretazione della prospettiva, i colori stesi per attenti accostamenti cromatici accendono la nostra fantasia e ci fanno sognare di essere i protagonisti degli impalpabili paesaggi dell’artista.

Anna Brambati
                                                                                                                                                                          


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